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IL GRIDO

Come volersi liberare di qualcosa,
come cercare di rompere le catene.
Arreso ad un'impresa faticosa.
Il sangue che ribolle nelle vene.

Giorni interi ad accumulare,
a cercare di capire,
a tormentarsi dal pensare,
a cercare di reagire.

Trascinandosi per giorni
con quella ferma convinzione,
che il fantasma poi ritorni
a completare l'esplosione.

Una consapevolezza ben nascosta,
perchè sicuro di poterla controllare,
ma di fatto ad essa opposta,
perchè sapevo di non poterlo fare.

E' stato come aprire un sigillo,
inevitabile fu il defluire,
impossibile quindi arginare
quel fiume che io non potevo fermare.

E' stato un crescere silenzioso e furibondo,
poi vistoso ed iracondo,
ma sempre con quel garbo interno,
di chi combatte dentro se l'inferno.

E' la confusione elementare,
che mi ha portato a incrementare:
"avanti ora dillo!"
"che in verità tu vuoi gridare!"

Ma ogni mossa resa vana
da quell'idea mia malsana,
mi portò allo sfinimento
liberando il mio lamento.

Un grido come rabbia
Un grido quella sera
Un grido nella sabbia
Di un anima non vera.


-Ricky)>



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